Arte e Bellezza.
Se il processo culturale è animato da noi stessi,all'interno
di un dialogo che avviene fra il proprio io e l'altro, dove questo io con
l'altro formano il tessuto sociale, vuol dire che in un luogo in cui si dice: "qui
non c'è cultura", potrebbe significare che manca questo tipo di dialogo. Che cosa alimenta questo dialogo che avviene prima con se stessi e poi con
l'altro? Niente altro che: la curiosità. Avere la curiosità di capire come
funziona il mondo, la curiosità di sapere come si percepisce il mondo, avere la
curiosità di trasformare le cose percepite del mondo in altro.
E questa trasformazione che cos'è?
Questa trasformazione è il processo artistico. È il suo
risultato è l'arte. Pertanto il prodotto artistico nasce dalla curiosità che
avviene spontaneamente nella quotidianità, vissuta e percepita da ognuno di noi
a prescindere dalla nostra formazione intellettuale, questo perché il principio
estetico è insito in ogni essere umano che abbia coscienza di se stesso e del
gruppo umano a cui appartiene.
Si, perché il senso estetico non ha a che vedere
con dei canoni, definiti artistici, dentro un ambito sociale preciso e che
risponde a delle regole sociali precise. Il senso estetico ha a che fare con il
bello e la percezione del bello, e si muove al di là dei movimenti sociali, artistici o politici che possono avvenire all'interno di gruppi di individui che
condividono delle leggi.
Infatti la bellezza noi la incontriamo in vari
contesti sociali e culturali e risponde a dei fattori precisi inerenti per
esempio il benessere del corpo, il benessere della mente, il benessere
dell'individuo come essere sociale; e allora molte pratiche per alcuni ritenute
strane o bizzarre, non sono altro che rappresentazioni di canoni estetici di
bellezza.
Per essere più precisa dovrei addentrarmi in degli esempi specifici:
avete mai sentito parlare delle donne giraffa?
Sono delle donne appartenenti
alla comunità della tribù Kayan, in Thailandia, pertanto molto lontane delle
formazioni estetico sociali europee, alle quali vengono applicati dei cerchi
concentrici di ferro attorno al collo e questa procedura fa sì che il collo sia
lunghi in modo smisurato dal momento in cui vengono inseriti, generalmente
nella fase preadolescenziale, fino all'età adulta.
Oggi queste donne sono divenute quasi fenomeno per i turisti,ma un tempo rappresentavano
non solo la bellezza alle quali le donne aspiravano, ma anche altro. Infatti
l'utilizzo di questi cerchi concentrici era iniziato come segno di protezione
del collo delle donne dagli attacchi delle Tigri e non solo: chi aveva questo
tipo di protezione era considerata una donna privilegiata, amata, voluta bene
all'interno della società e pertanto questa misura preventiva diventava un
esempio estetico assoluto. Come ben potete vedere quindi l'estetica ha ache
fare con molti aspetti della società, e la rappresentazione del Bello può
mutare rispondendo a delle necessità specifiche sociali,individuali, politiche
e naturali.
Anna Luana Tallarita