Come e perché il Web manipola le nostre menti.

21.03.2018

Secondo un'indagine ISTAT (facilmente reperibile sul Web) oltre il 70% di Italiani è analfabeta funzionale. Cioè, sa leggere, scrivere, fare i conti (e per questo si differenzia dall'analfabeta strutturale) ma non riesce a comprendere ciò che gli viene detto, scritto o fatto vedere. 
Questa ampia fetta di popolazione preferisce informarsi sull'onda emozionale e senza la minima fatica intellettuale. Ecco perché è facile oggetto di manipolazione da parte di chi vede in loro un potenziale "cliente" più che una persona.

Come ci Manipolano?


Potenziando gli algoritmi è facile creare un'informazione piacevole e semplice. Mentre noi facciamo le nostre ricerche i Motori di Ricerca ci "schedano" e conoscono le nostre idee, le nostre convinzioni e ciò che più ci aggrada. Una volta raggiunto questo obiettivo il nostro motore di ricerca si "personalizzerà" e tutto ciò che cercheremo sarà per noi "piacevole" e ci indurrà a cliccarci sopra, e questo per i colossi che hanno monopolizzato il web vuol dire guadagno, ma lo spiegheremo meglio dopo. Facendo un esempio pratico se il signor X crede che i vaccini siano un pericolo per la salute umana, o perlomeno se il Motore di Ricerca lo ha categorizzato così, basta digitare la parola "Vaccini" ed i risultati saranno tutti a supporto delle nostre tesi, viceversa se il signor Y la pensa diversamente la sua ricerca produrrà risultati opposti. Ciò, oltre a creare disinformazione e false convinzioni, annulla completamente lo spirito di ricerca ed appiattisce l'individuo, togliendogli la possibilità di confrontare i più disparati punti di vista ed annientando quindi un serio sviluppo intellettuale e culturale della nostra società

Perché lo fanno?

Dietro tutto ciò non c'è un disegno ideologico che vuole influenzare le nostre opinioni, bensì una logica mercatistica secondo la quale noi non siamo "persone che vogliono informarsi" ma potenziali "clienti". I colossi che hanno monopolizzato il Web, aumentano gli introiti in modo direttamente proporzionale ai nostri click, ecco quindi che offrire un'informazione "su misura" per ciascuno di noi è per loro un serio guadagno, che impoverisce il nostro intelletto ma arricchisce il loro conto in banca.

Ecco perché, oggi più che mai, bisogna tornare uomini liberi, e non succubi di questa concezione di mondo neo-liberistica che sfrutta le nostre lacune intellettive per renderci inconsapevolmente schiavi del sistema.

Christian Carbone

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