La mia esperienza in Spagna

21.03.2018

La mia esperienza in Spagna.

Ebbene si, dopo aver vissuto quasi un anno in Spagna, mi sento in dovere di scrivere il mio primo articolo su di lei. Parlo di lei come fosse un'amica, proprio perche non appena ho messo piede in questa Terra, mi sono sentita accolta dalle sue braccia calorose. Gli spagnoli sono come i vicini della porta accanto, non c'è dubbio, abbiamo molte cose in comune tra cui abitudini, tradizioni e modi di dire. Ovvio, non siamo uguali, noi italiani ci distinguiamo da tutti e non vi nego che, da quando vivo all'estero, sono diventata patriottica.

Ormai ho perso il conto di quanti italiani mi dicono: " Ah la Spagna, basta aggiungere la s alla fine di ogni parola". Colgo l'occasione per dire che la lingua spagnola è la lingua che più si avvicina alla nostra, ma non è poi cosi facile come si pensa. Soprattutto quando i primi mesi, pensando di aver raggiunto un certo livello linguistico, rivolgi la parola ad una sconosciuta in una situazione abbastanza imbarazzante e per l'appunto le dici: "estoy embarazada" , il suo suo sguardo silenzioso è stato sconcertante, solo poco dopo, scopro che la frase da me pronunciata significava "sono incinta". Ma questa è stata una delle tante, potrei scrivere un vademecum su come non imparare lo spagnolo.

Ma parliamo delle cose che ci contraddistinguono dagli spagnoli, iniziando dalla loro concezione del tempo.

A parte la mattina, per loro il pomeriggio e la sera fanno parte della stessa giornata e la chiamano "tarde". Questo pomeriggio interminabile inizia dalle 14:00 circa, orario in cui si pranza se tutto va bene perche altrimenti si potrebbe pranzare anche alle 15:00, e dura fino alle 22:00, ovvero l'orario approssimativo per cenare. Quindi, due spagnoli su tre, finiscono di pranzare e da veri spagnoli si riposano un po', sono famosi per la loro "siesta". Tre spagnoli su tre invece, dopo aver riposato, si preparano per uscire e bere una birra con gli amici, perché loro a differenza nostra, preferiscono incontrarsi per una birra e non per un caffè, anche perché tra l'altro è più economica, un caffè costa 1,30€ mentre una "caña" (birra alla spina, piccola) 1 euro. Non per nulla, la Spagna è uno dei paesi in cui si consuma più alcool.

Fatto sta, che gli spagnoli, sfruttano ogni secondo per stare in allegria con gli amici e si godono la vita come nessuno mai, c'è tanto da riflettere su questo.

In Spagna, il sabato e la domenica non esistono o per meglio dire, vengono dimenticati e vi spiego il perché.

La parola "fiesta" vi dice qualcosa? La fiesta è quell'arco di tempo che si aggira tra il sabato sera ed il lunedì mattina. Praticamente dopo cena, il sabato, verso le 23:30 ci si incontra con gli amici e insieme, si inizia il tour dei bar, che consiste nel fermarsi in 5-6 bar diversi per consumare una bevanda che sia un chupito, birra o il loro drink preferito "calimocho" un mix tra vino e coca-cola.

Questa sorta di usanza, non solo fa girare l'economia di tutti i bar, visto che secondo una statistica c'è un bar ogni 160 spagnoli, ma permette anche di conoscere più persone e quindi creare sempre nuove comitive.

Non passano inosservati gli spagnoli over45, che la sanno lunga. I migliori giovani, senza alcun dubbio, sono loro. La fiesta di un ventenne e quella di un sessantenne sono uguali: stessi bar, stessi alcolici, stesse canzoni. A volte mi fermo e guardo attentamente un gruppo di giovani e lo confronto con un gruppo di over45, quello che li contraddistingue è il fatto che gli over45 sanno divertirsi davvero, senza dover pubblicare foto e video sui social o stare con il telefono per inviare e ricevere messaggi. Loro ballano, cantano, sono felici davvero senza la paura di essere giudicati. Questa grande popolazione mi ha insegnato molto, mi ha fatto crescere e mi ha fatto capire quanto sia importante trascorrere anche un minuto in compagnia e con allegria.

Bisogna sfruttare ogni secondo della nostra vita e renderlo importante, anche indimenticabile.

Come disse Lorenzo De' Medici :

Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto, sia: del doman non v'è certezza.

Flaviana Rosina

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