L'Europa continua a farci invadere dall'Olio Tunisino.

23.03.2018

Una delle risorse principali del Mezzogiorno d'Italia è l'agricoltura, motore di sviluppo che può offrire tanto in termini di crescita dell'occupazione e del Pil. Un settore che contribuisce a sostanziare un positivo aumento della crescita è quello delle esportazioni, soprattutto quelle di olio extravergine d'oliva.

Nonostante ciò, l'Unione Europea continua a favorire le grandi Multinazionali abolendo i dazi sull'olio proveniente dalla Tunisia dove i fattori di produzione costano meno e quindi è facile sbaragliare la concorrenza facendo leva sul prezzo finale.
Ne fanno le spese i nostri produttori che trovano sempre meno conveniente puntare su questo settore che in realtà dovrebbe essere un valore aggiunto per la nostra già martoriata Terra.

Analizziamo nel dettaglio questo fenomeno:

L'olio Tunisino in genere entra in Italia pagando un dazio che si aggira circa ad 1,24€ per ogni Kg, un sovrapprezzo così abbondante che mette fuori mercato i prodotti di bassa qualità. La Commissione Europea però ha proposto di azzerare questo dazio, ufficialmente per aiutare la ripresa economica della Tunisia colpita dagli attentati del fondamentalismo islamico, siamo sicuri che sia davvero questo il motivo?

Carapelli, Bertolli e Sasso sono tra i più grandi marchi dell'olio Italiano, anche se tutti e tre sono stati venduti ad una grande industria Spagnola, la Deoleo. La Deoleo a sua volta è stata venduta alla CVC un fondo finanziario con sede a Londra. Questi grandi marchi importano Olio Tunisino a prezzo stracciato, scrivono sul fronte della Bottiglia "Olio Italiano" e poi in piccolo nel retro possiamo notare come sia in realtà "Olio Extra-Comunitario", mentre i nostri produttori continuano a chiudere battenti, non potendo concorrere.
Ecco perché questa bufala dell'aiuto all'economia della Tunisia, che in realtà ultimamente ha visto anche un calo delle produzioni di olio, sembra più un pretesto per favorire le solite grosse Aziende, si spera che la prossima classe Dirigente che siederà in parlamento farà di tutto per annullare questo ennesimo attacco all'economia del Sud, e dell'Italia in generale.

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